Per le famiglie, per i ragazzi del catechismo e dell’oratorio
Domenica 22 marzo 2020
Carissimo, ciao, come stai?
Stiamo vivendo giorni che ci costringono a stare in casa, ma stiamo scoprendo tante cose belle della nostra famiglia. Ricordati che la famiglia è la Chiesa domestica. “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).
Che bello mangiare insieme! Pregare insieme! Giocare insieme! Litigare, studiare in maniera diversa, ma desiderosi di imparare! Stiamo insieme e desideriamo essere amati e amare l’altro che è in casa.
IV domenica di Quaresima
Dal Vangelo secondo Giovanni (9, 1.6-9.13-17.34-38)
In quel tempo, Gesù passando vide un uomo cieco dalla nascita; sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe», che significa “Inviato”. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. Allora i vicini e quelli che lo avevano visto prima, perché era un mendicante, dicevano: «Non è lui quello che stava seduto a chiedere l’elemosina?». Alcuni dicevano: «È lui»; altri dicevano: «No, ma è uno che gli assomiglia». Ed egli diceva: «Sono io!». Condussero dai farisei quello che era stato cieco: era un sabato, il giorno in cui Gesù aveva fatto del fango e gli aveva aperto gli occhi. Anche i farisei dunque gli chiesero di nuovo come aveva acquistato la vista. Ed egli disse loro: «Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo». Allora alcuni dei farisei dicevano: «Quest’uomo non viene da Dio, perché non osserva il sabato». Altri invece dicevano: «Come può un peccatore compiere segni di questo genere?». E c’era dissenso tra loro. Allora dissero di nuovo al cieco: «Tu, che cosa dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?». Egli rispose: «È un profeta!». Gli replicarono: «Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?». E lo cacciarono fuori.
Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori; quando lo trovò, gli disse: «Tu, credi nel Figlio dell’uomo?». Egli rispose: «E chi è, Signore, perché io creda in lui?». Gli disse Gesù: «Lo hai visto: è colui che parla con te». Ed egli disse: «Credo, Signore!». E si prostrò dinanzi a lui.
Oggi è la domenica del cieco nato
Il cieco ha la semplicità di riconoscere che prima non ci vedeva e adesso ci vede. La sua persona era tutta determinata da quello che gli era successo. In questo modo può stare davanti a tutti, non perché sia più forte, ma per quella semplicità che ha avuto nel riconoscere ciò che gli è capitato.
Essere semplici o sinceri vuol dire escludere tutti i nostri «ma», «se», «forse», «però», e dire pane al pane e vino al vino. Il cieco nato ha detto: «Io non ci vedevo, ci vedo, perché Dio non fa queste cose senza un significato». Quel cieco ha guardato Gesù che l’aveva toccato con semplicità e con sincerità. Quel giorno fu scelto proprio lui perché, attraverso il suo cambiamento, anche gli altri come lui potessero conoscere Cristo.
Il brano del Vangelo del cieco nato è quanto sta accadendo in questi giorni; prima non vedevo, adesso vedo quanto Dio e gli altri fanno per me.
QUESTE DOMANDE SONO PER TE (PER OGNUNO DI NOI CHE VIVE IN CASA)
- Come a Natale guardi il presepe, stai guardando ora il Crocifisso che hai in casa?
- Metti al centro della casa il Crocifisso?
- Hai pensato di fare il programma della giornata? Lo stai osservando?
- Stai scrivendo il tuo diario di bordo?
- Cosa è cambiato nella tua giornata? Cosa hai scoperto di bello?
- Stai pregando per tutti quelli che aiutano i malati di coronavirus?
- Hai letto una pagina del Vangelo? e del catechismo?
Nota bene: le tue catechiste aspettano le risposte a queste domande su whatsapp.
Guarda e ascolta il video di questa canzone: the things that i see (Le cose che vedo)
https://www.youtube.com/watch?v=UDBw3VqKzF8
Don Gino e le catechiste
