L’Arcivescovo alla festa di Santa Rita

Grazie don Gino, per me è una grande gioia essere qui in mezzo a voi. È sempre una grande gioia quando ci incontriamo. È ancora più grande nella festa della Santissima Trinità e della patrona della Parrocchia. È proprio un momento di festa, e come ho detto altre volte in cui ho celebrato, non è una festa solo parrocchiale, ma di fatto vedendo la partecipazione di gente di tutta la città, di tutta la Diocesi e anche di fuori, possiamo dire che continua ad essere una festa diocesana. Sono riuscito a ritagliare questo saluto tra una celebrazione della festa dei Popoli, e poi ancora un’altra, il 25° di Sacerdozio di nostri figli sacerdoti, ma a questo invito di don Gino e di don Marco non potevo rinunciare, non potevo perdere l’occasione di trovarvi tutti quanti. Sulla festa della Trinità e di Santa Rita sicuramente don Gino approfondirà l’annuncio, il messaggio di questa giornata e lo avrete fatto nei giorni passati. Mi diceva che oggi in particolare c’è stata una fiumana di persone che viene qui per chiedere grazie, per vivere la devozione perché attraverso Santa Rita il cuore si apre alla potenza del Signore. Questo volevo dirvi, don Gino l’ha ricordato perché quando ho celebrato i quarantaquattro anni di sacerdozio, dicevo che la cosa che più desidero e che la presenza di Gesù, della Santissima Trinità occupi di più e sempre di più il mio cuore perché questa è la bellezza della fede. Nella vita anche di famiglia è chiaro che il marito, la moglie occupano il cuore reciproco, i figli occupano il cuore e tutto questo è segno del Signore. Si può dar posto agli altri quando lo si dà pienamente al Signore Gesù e lo auguro per me, lo auguro per i sacerdoti, lo auguro per ciascuno di voi. E poi ancora nella festa di Santa Rita il tema dominante è proprio quello che nulla è impossibile a Dio. Quando il cuore è pieno del Signore si ha anche piena fiducia nell’amore del Signore. La circostanza può essere difficile, la circostanza può essere complicata, ma abbiamo la certezza che non siamo abbandonati perché lo Spirito Santo come dice la Seconda Lettura di oggi “è stato versato nei nostri cuori” ed è una speranza che non delude. La speranza è certa! E come Santa Rita pregava nelle varie fasi della sua vita, di sposa, di madre, di donna consacrata, di persona partecipe alla Passione di Gesù, in tutte le circostanze viveva questo punto fermo della fiducia, del confidare, dell’affidarsi. Lo dico anche con esperienza, perché con tutti i problemi che abbiamo qui a Taranto, io mi affido al Signore ed ho l’ardire di dire a tutti che dobbiamo vivere, coltivare per la nostra città e per la nostra terra una speranza testarda, una speranza che non delude, questa è la speranza che ci viene dal Signore. Volevo concludere dicendo che il dono che il Signore ci fa oggi stando uniti con la presenza del Vescovo, dei sacerdoti, del popolo di Dio, in tutte le varie espressioni, i Movimenti, le Associazioni, le parrocchie, proprio un dono abbondante è riversato nei nostri cuori perché il dono di Dio è grande. Questa mattina commentando la Liturgia facevo un esempio, quando il sacerdote o il Vescovo fa quel gesto durante la messa di lavarsi le mani, normalmente il chierichetto versa solo tre o quattro gocce d’acqua ed io mi arrabbio. È chiaro io vado già con le mani pulite ma il segno è importante e ne faccio versare in maniera abbondante. Ecco l’amore di Dio nei nostri cuori non sono poche gocce ma è come quando si versa abbondantemente l’acqua o meglio ancora il vino abbondantemente. Così è il dono di Dio, un dono abbondante per la nostra vita! Auguri a tutti voi in questa festa per l’abbondanza dell’amore di Dio e della Santissima Trinità. Grazie! Dio vi Benedica!