Voglio confessarmi!

Pubblicato giorno 21 dicembre 2015 - In home page

La Gioia del Perdono nell’abbraccio del Padre

“Chi commette il peccato è schiavo del peccato. Solo la Verità rende liberi” (cf. Gv 8,34-42)

Accoglimi nel tuo Cuore, Signore Gesù! Per salvarmi, ti sei fatto uomo, sei morto e risorto per me: la tua misericordia è la mia speranza. Perdonami Signore ho molto peccato!

ESAME DI COSCIENZA

Spirito Santo, aiutami a confessare con sincerità e vero pentimento tutte le mie colpe.

1° Amerai il Signore Tuo Dio con tutto il cuore

  • Sono cristiano nella vita di tutti i giorni? Ho sempre fiducia nella Provvidenza? Ho fede anche nel momento della prova e della sofferenza?
  • La mia FEDE è genuina e operosa o solo…di facciata? Sono superstizioso, credo alla magia, ai sortilegi? Frequento cartomanti, indovini? E l’oroscopo?
  • Prego solo quando ho bisogno di grazie oppure sempre?
  • Bestemmio, impreco, maledico Dio, la Madonna, i Santi e le cose Sante?
  • Partecipo alla Messa Domenicale e alle Messe festive? Partecipo con devozione e con frutto alla Messa, ai Sacramenti, alla Catechesi? Parlo male della Religione, della Chiesa, del Papa?
  • Per me contano di più il denaro, il benessere materiale, la carriera, il successo, i divertimenti oppure Dio e la Salvezza Eterna?

 2° Amatevi da fratelli come io vi ho amati

  • Il Vangelo insegna che non si può amare Dio se non si ama anche il prossimo. Ne sono convinto?
  • Come figlio, sono obbediente e rispettoso dei genitori, dei nonni, dei fratelli e dei familiari?
  • Come studente, mi impegno nello studio e nella ricerca?
  • Come fidanzato/a mi preparo seriamente al matrimonio pregando insieme e vivendo la castità come educazione del cuore all’amore vero e sincero?
  • Come genitore, mi preoccupo dell’educazione umana e cristiana dei figli? Do loro buon esempio? Trovo tempo e modi per stare con loro e pregare con loro?
  • Come coniuge sono fedele ai doveri del matrimonio e della famiglia? Sono aperto al dialogo, sono paziente, so perdonare, so compatire i limiti e i difetti dell’altro?
  • Amo il prossimo sull’esempio del Signore Gesù Cristo? Sono facile alla calunnia, all’invidia, alla gelosia, alla maldicenza, alla prepotenza? Mi soffermo nelle chiacchiere e nel pettegolezzo?
  • Come lavoratore o datore di lavoro, sono giusto, onesto, rispettoso dei diritti? Ho rispettato la vita altrui? Ho procurato o consigliato l’aborto?
  • Ho rubato? Ho imbrogliato nel commercio? Ho danneggiato la roba degli altri e della collettività?
  • Guido l’auto con prudenza e in rispetto della vita mia ed altrui?

 3° Doveri verso me stesso

  • Mi chiedo, davanti al Signore, che cosa vuole da me, qual è la mia vocazione? Curo la mia vita spirituale con la preghiera quotidiana, con la Parola di Dio?
  • Partecipo con interesse e senso di dovere alla vita della comunità parrocchiale, diocesana? Come uso il tempo e i diversi doni ricevuti dal Signore? Mi impegno per il prossimo più debole, in particolare per i più poveri, gli ammalati e gli anziani?
  • Conservo puro il mio cuore e il mio corpo? Coltivo i pensieri e desideri non limpidi? Do scandalo con i miei comportamenti? Mi permetto letture, spettacoli televisivi e divertimenti scandalosi?
  • Uso con equilibrio internet, i social e le nuove tecnologie?
  • Esagero nel mangiare, nel bere e nel fumo? Faccio uso di droghe? Pratico il gioco d’azzardo, le scommesse?
  • Come cittadino cristiano compio i doveri politici e sociali?
  • Ho cura per il Creato? Rispetto l’ambiente? Pago le tasse?
  • Cos’altro la mia coscienza mi rimprovera? 

Dopo la confessione sincera e completa delle mancanze, soprattutto gravi, il sacerdote suggerisce opportuni consigli per una vita cristiana più viva e coerente. Invita quindi, come “penitenza”, a recitare qualche preghiera o a compiere un gesto penitenziale o di carità. La confessione termina recitando l’Atto di dolore e ricevendo l’Assoluzione dei peccati, che il sacerdote imparte in nome di Dio e della Chiesa.

ATTO DI DOLORE

Mio Dio,mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore,misericordia,perdonami.

RENDIMENTO DI GRAZIE E CONGEDO DEL PENITENTE

La passione di Gesù Cristo nostro Signore, l’intercessione della beata Vergine Maria e di tutti i santi, il bene che farai e il male che dovrai sopportare ti giovino per il perdono dei peccati, l’aumento della grazia e il premio della vita eterna. Va’ in pace.


L’INDULGENZA

L’indulgenza è la remissione parziale (indulgenza parziale) o totale (indulgenza plenaria, come quella giubilare) della pena temporale per i peccati commessi. La pena temporale è il disordine morale che resta nei fedeli dopo il peccato e deve essere espiata o nella vita terrena oppure in quella ultraterrena, magari in Purgatorio. Durante l’Anno Santo (dall’8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016 è stato indetto l’Anno Santo della Misericordia) è possibile accedere all’indulgenza plenaria seguendo certi comportamenti. Il fedele deve prima di tutto essere seriamente pentito per i peccati commessi e fare la confessione davanti al sacerdote. Va compiuto un pellegrinaggio in una delle grandi Basiliche giubilari, a Roma, in Terra Santa e nelle Chiese designate in ogni diocesi. Per la Diocesi di Taranto le Chiese indicate dal Vescovo sono le seguenti: Cattedrale “San Cataldo” in Taranto, Concattedrale “Gran Madre di Dio” in Taranto, “Maria Santissima Annunziata” in Grottaglie, Basilica “San Martino” in Martina Franca, “Santa Maria del Popolo” in San Giorgio Jonico, Santuario “Nostra Signora di Fatima” in Talsano-Taranto, Cappella dell’Ospedale “SS.ma Annunziata” in Taranto.

Nel visitare queste Chiese si deve:

– partecipare alla S. Messa, oppure ad un’altra preghiera: Lodi, Vespri, Via Crucis, Rosario, Adorazione o preghiera personale concluse col “Padre nostro”;

– recitare la Professione di fede e la Preghiera a Maria secondo le intenzioni del Papa, a testimonianza di comunione con tutta la Chiesa.

– ci si deve impegnare in opere di carità e penitenza (opere di misericordia materiale e spirituale) che esprimano la conversione del cuore.

Papa Francesco ha chiarito infine che per gli anziani, gli ammalati e tutte le persone impossibilitate ad uscire di casa, sarà possibile ricevere l’indulgenza plenaria semplicemente partecipando alla S. Messa e alla preghiera comunitaria attraverso i vari mezzi di comunicazione. Anche per i carcerati il Papa dice: “Nelle cappelle delle carceri potranno ottenere l’indulgenza, e ogni volta che passeranno per la porta della loro cella, rivolgendo il pensiero e la preghiera al Padre, possa questo gesto significare per loro il passaggio della Porta Santa, perché la misericordia di Dio, capace di trasformare i cuori, è anche in grado di trasformare le sbarre in esperienza di libertà”.

 

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